L'agente della polizia stradale non può consultare la banca dati del ministero per avere notizie su vetture a scopi personali. La Corte di cassazione condanna per accesso abusivo ad un sistema informatico (ex art. 615ter c.p.) un agente della polstrada che aveva utilizzato la propria password personale per entrare nel Ced del ministero dell'Interno, allo scopo di raccogliere informazioni su una Bmw. L' agente aveva giustificato l'accesso ai dati riservati con la necessità di fare ulteriori verifiche su un'autovettura che era stata già controllata da una pattuglia sull'autostrada il 22 dicembre del 2001. La circostanza è risultata non veritiera perché l’autoveicolo su cui il poliziotto stava indagando era stato rubato il 29 novembre del 2001 e ritrovato in Albania il 3 marzo dell'anno successivo. Secondo gli ermellini non c'era dunque dubbio che le ragioni dell'accesso alla banca dati del ministero dell'Interno fossero del tutto estranee alle mansioni svolte dal ricorrente.
Testo integrale della sentenza.
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mercoledì 10 novembre 2010
Il poliziotto non può accedere alle Banche Dati del Ministero per scopi personali
Corte di cassazione - Sezione V penale - Sentenza 22 settembre - 10 novembre 2010 n.39620
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